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Scopri tutti i Parchi | Il Progetto

Dove gioca tuo figlio?

Il giardino Madre Teresa di Calcutta rinasce grazie a una serie di opere realizzate con metodi innovativi nell’ambito dei finanziamenti del programma React Eu Pon Metro dedicati alle aree verdi della città.

I cittadini hanno così disposizione una nuova area giochi per tutte le fasce di età: attrezzature ludiche inclusive, giochi d’acqua, strutture per il fitness e la pratica sportiva, un nuovo campo di pallacanestro, uno spazio per il pattinaggio libero e uno skatepark.

Il progetto ha visto la realizzazione di elementi di arredo urbano e spazi di aggregazione, l’estensione del patrimonio arboreo per aumentare le aree ombreggiate, la riduzione delle superfici pavimentate impermeabili per migliorare il drenaggio del terreno, nuovi parcheggi per biciclette e monopattini.

Il progetto è stato realizzato ascoltando le esigenze degli abitanti della Circoscrizione 7 e ha previsto la riqualificazione di nove giardini con interventi innovativi all’insegna dell’inclusione, della resilienza ambientale e della transizione ecologica.

Inclusione

Divario digitale

Il termine inclusione sociale si riferisce alla società e alle sue attività inclusive. Il fine ultimo dell’inclusione sociale è garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti.

Questo mese parliamo di “digital divide” (divario digitale).

La pandemia ha generato fenomeni nuovi, quali una spinta alla digitalizzazione delle nostre vite e un aumento della nostra presenza sulla rete, che hanno aumentato due rischi di marginalizzazione ed esclusione sociale in grado di creare nuovi tipi di fragilità: il “digital divide” (divario digitale) e il “cyberbullismo” che tratteremo nella prossima puntata.

Il rischio legato al divario digitale è generato da un utilizzo dei servizi online della pubblica amministrazione che lascia ancora esclusi i cittadini con particolari condizioni di reddito, istruzione, connettività, età, lingua, provenienza geografica.

L’emergere di una fragilità provocata dal divario digitale, che esclude dalla comunità chi non è in grado di utilizzare le nuove tecnologie, è l’altra faccia della medaglia della fragilità derivante dal senso di isolamento dei ragazzi sempre più presenti online ed esposti ad atti di cyberbullismo.

Il digital divide si contrasta con azioni formative che di devono l’obiettivo di eliminare le condizioni di svantaggio delle persone fragili, intervenendo sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, contribuendo a reinserire e avvicinare ai servizi e alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali i cittadini oggi esclusi, presupposto per la piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale.

Le nostre
realizzazioni

Il libro del mese

Parla sostenibile

Nel libro “Parla Sostenibile”, scritto da Silvia Moroni e con la prefazione di Francesca, andiamo alla scoperta di cosa significa la parola “sostenibilità” nella nostra vita di tutti i giorni, dal cibo alla raccolta differenziata. Un racconto concreto della sostenibilità, strettamente collegato alla nostra routine quotidiana. Un libro adatto a tutti i ragazzi perché l’autrice è in grado di trattare argomenti complessi (il riciclo, i risparmi, la biodiversità, l’energia e molto altro) attraverso un linguaggio semplice e diretto.

Educazione
civica

Cyberbullismo

Nel libro “Cyberbullismo”, scritto da Silvia Moroni e con la prefazione di Francesca, andiamo alla scoperta di cosa significa la parola “sostenibilità” nella nostra vita di tutti i giorni, dal cibo alla raccolta differenziata. Un racconto concreto della sostenibilità, strettamente collegato alla nostra routine quotidiana. Un libro adatto a tutti i ragazzi perché l’autrice è in grado di trattare argomenti complessi (il riciclo, i risparmi, la biodiversità, l’energia e molto altro) attraverso un linguaggio semplice e diretto.

Il cyberbullismo o bullismo on-line è un fenomeno ormai dilagante, connesso anche alla difficoltà di intercettarne gli autori. Nascosti nell’anonimato di Internet, diffondono le loro azioni attraverso gli smartphone e gli altri device elettronici. Le tecnologie della comunicazione e dell’informazione possono infatti essere soggette a un cattivo utilizzo, per esempio per sostenere comportamenti ostili intenzionali e ripetuti da parte di un singolo o di un gruppo con lo scopo di danneggiare gli altri.
Comprendere il cyberbullismo presuppone di considerare le cause del bullismo tradizionale sui minori. Il bullismo è innanzitutto un comportamento di prevaricazione e aggressione fisica e verbale prima ancora che digitale. Le stesse dinamiche di gruppo, spesso di matrice pregiudiziale e di tipo discriminatorio, sono infatti anche alla base del cyberbullismo.
La prevaricazione on-line si diffonde attraverso il filtro dei device elettronici. Così i bulli possono infiltrarsi più intimamente nella vita delle loro vittime, che vengono perseguitate con messaggi, immagini, e video offensivi inviati o pubblicati su siti e social.
La caratteristica principale di questa particolare forma di bullismo consiste nella possibilità da parte dell’aggressore di agire nell’anonimato. Provoca in questo modo un danno a un individuo incapace di difendersi. Danno dunque basato su uno squilibrio di potere tra la vittima e l’aggressore, che si serve delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, offendere e mettere a disagio o isolare altre persone.
La vigliaccheria dei bulli, che è spesso dissimulata nella realtà dalla forza del gruppo nei confronti della vittima, prende forza nei singoli cyberbulli che possono nascondere la loro identità e pubblicare anonimamente quello che non avrebbero il coraggio di fare o dire in una situazione di confronto reale e individuale.
Postare su Facebook, Instagram o YouTube delle foto o dei video senza il consenso dell’interessato e tramite profili o siti web fasulli significa invadere la privacy di una persona. Oltre a sottoporla a molestie, minacce e vessazioni che assumono varie forme deviate di comportamento.

Rispetta l’ambiente

Raccolta differenziata

Questo mese parliamo della raccolta differenziata, l’operazione che consiste nel separare i rifiuti (carta, plastica, vetro, alluminio, legno, umido, etc.), dividendo quelli da smaltire da quelli che invece si possono utilizzare ancora.

Con la raccolta differenziata evitiamo di riempire le discariche perché i rifiuti che abbiamo buttato via vengono usati per produrre altri materiali: per esempio con la plastica che abbiamo messo nella pattumiera vengono prodotte nuove bottigliette per l’acqua.

Attraverso questo comportamento rispettiamo l’ambiente ed evitiamo che i rifiuti inquinino il terreno, le acque e in generale il nostro ambiente.

Il benessere dei nostri ragazzi

Sport

Questo mese parliamo di come lo sport contribuisce al benessere dei nostri ragazzi.

Gli studi scientifici confermano che lo sport contribuisce al benessere fisico e mentale dei nostri ragazzi perché aiuta lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo dei giovani e favorisce un maggior livello di attenzione.

Per sport si intende un qualunque attività fisica del corpo determinata dalla contrazione muscolare che necessita di un dispendio calorico superiore alla condizione di riposo. Pertanto, oltre alle attività sportive specifiche, è opportuno che i nostri giovani, ma in generale tutte le persone, siano sempre invogliate a compiere movimenti come camminare, andare in bicicletta, ballare e, soprattutto nell’infanzia, giocare.

Conosci
uno sport

Calisthenic

I calisthenics sono esercizi a corpo libero che sfruttano la gravità per migliorare tutti i muscoli del corpo. È un’attività sia aerobica che anaerobica perché alterna esercizi di media difficoltà con altri più impegnativi in sequenze eseguite in modo ritmico e dinamico.

Possiamo ritenere questo sport come l’arte di usare il proprio peso corporeo come resistenza per allenarsi e sviluppare il fisico.

La parola “Calisthenic” significa “callistenico” o “calistenico”, intendendo con questo termine un metodo di allenamento basato sulla ginnastica a corpo libero. La pratica dei calisthenics era nota nell’antica Grecia.

Questo tipo di ginnastica lavora sulla muscolatura permettendo di scolpire il corpo e di renderlo più asciutto, tonico ed elastico.

Questa disciplina permette di raggiungere un miglioramento della forza, della resistenza, dell’agilità e del coordinamento ed è estremamente efficace per dimagrire grazie all’elevato dispendio calorico e all’accelerazione del metabolismo.

Il diritto ad essere dimenticati ai tempi dei social network

In collaborazione con Studio Legale Sprio | Avv. Chiara Barzaghi

Il WEB “non dimentica”: ogni nostro “passo” digitale lascia un’impronta indelebile e ogni notizia pubblicata sui social network, sui blog, sui giornali online diventa immortale.
Prima dell’avvento di Internet la memoria collettiva era affidata ad archivi cartacei, oggi, invece, basta digitare il nostro nome sui motori di ricerca per reperire in pochi secondi notizie di anni passati. I dati ci seguono ovunque, diventano parte di noi e ci accompagnano per tutta la vita: ecco perché riveste fondamentale importanza sapere che si possono cancellare definitivamente notizie per noi lesive e come fare ciò.

Cos’è il diritto all’oblio?
Con il termine diritto all’oblio – o diritto a essere dimenticati – si intende il diritto di ogni individuo a non restare indeterminatamente esposto ai danni che arreca al suo onore e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passato legittimamente divulgata ma che ora non è più correlata a criteri di interesse diffuso e di utilità sociale.

Da questa definizione emerge che gli elementi costitutivi del diritto all’oblio sono:

  • il decorso del tempo: si vuole garantire il diritto dell’interessato ad avere contezza sui propri dati e sul loro utilizzo, ovvero tutelare l’identità dello stesso dalla diffusione di informazioni
  • che non appaiono più attuali bensì lesive;
  • la contestualizzazione dell’informazione: si vuole tutelare la corretta rappresentazione della propria immagine all’interno della collettività e per fare ciò è necessario preventivamente contestualizzare l’informazione/il fatto/la notizia cui si fa riferimento.

Questo diritto si colloca nel più ampio contesto del diritto alla privacy che ha sancito il diritto a ottenere la cancellazione dei propri dati personali che sono stati resi pubblici (volontariamente o non volontariamente) tutelato dal GDPR (Regolamento UE n. 679/2016).
In particolare, il Regolamento prevede all’art. 17 che la cancellazione debba avvenire senza ingiustificato ritardo, prevedendo un vero e proprio obbligo in capo al titolare del trattamento di provvedere alla cancellazione dei dati dell’interessato se gli stessi non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati in precedenza raccolti o trattati, se l’interessato ne ha revocato il consenso al trattamento o ancora se gli stessi sono stati trattati illecitamente.

Come esercitare il diritto all’oblio? A chi rivolgersi?

  • Mediante la compilazione di un apposito modulo online si può chiedere al gestore del motore di ricerca (o del sito) di rimuovere dai risultati di ricerca associati al suo nominativo le URL che rinviano alle fonti che riportano informazioni ritenute per l’interessato pregiudizievoli.
  • In caso di mancata risposta o di risposta negativa del gestore del motore di ricerca si può presentare un reclamo al Garante Privacy ai sensi dell’art. 77 del GDPR.
  • In alternativa, si può presentare un ricorso dinanzi alla competente autorità giudiziaria.
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